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Il Castello di Ibiza, la roccaforte medievale dell’isola

Il punto più alto della città vecchia di Ibiza, oggi circondato dalle maestose mura rinascimentali, un tempo unico baluardo di difesa

Un gruppo di edifici dalle linee istituzionali, pareti rosse e giallo ocra, solo qualche tratto in muratura sembra rievocare un passato di incursioni e conquiste del Castello di Ibiza che troneggia la puig de Vila, a 82 metri di altezza sul livello del mare. Nonostante le innumerevoli trasformazioni architettoniche apportate nei secoli, questa struttura ha origini medievali, e prima della costruzione delle imponenti mura rinascimentali che racchiudono la Dalt Vila, era un’unica fortezza costituita dal castello e dall’almudaina (in origine la sede amministrativa e militare del wali, il governatore mussulmano), racchiusa da una muratura fortificata che comprendeva 12 torri, un deterrente contro gli attacchi corsari dei secoli bui. Le due aree erano separate da un muro interno il quale venne demolito nel 1700 per l’edificazione della caserma militare progettata da Simon Poulet

Fonti risalenti al XII secolo confermano che la struttura del complesso risale all’epoca medievale, così il minuzioso lavoro svolto da Antoni Costa Ramon, che attraverso le sue ricerche ricostruì la planimetria dell’impianto numerando le torri. Personalità ibizenca, autore del libro “La triple muralla de la Ibiza árabe” (La tripla muraglia dell’Ibiza araba, 1962), tradotta e pubblicata in catalano nel 1985 dall’Institut d’Estudis Eivissencs

Costa Ramon svolse un’indagine accurata attraverso ricerche archeologiche sul campo e documenti cartografici dell’Archivio Generale di Simancas, che consentirono un attento confronto del castello e della città prima della costruzione della cinta muraria rinascimentale, opera che cambiò per sempre il profilo del centro urbano. 

La tripla muraglia dell’Ibiza araba, 1962, Antoni Costa Ramon

Il castello, dal medioevo all’età contemporanea 

La struttura medievale del castello di Ibiza, a pianta quadrangolare con torri angolari, favoleggia atmosfere arabeggianti. La planimetria richiama infatti i qar islamici, architetture a difesa delle città. Della fortificazione araba sono state documentate alcune strutture all’interno della torre II e della torre VI, soprattutto alla base della muratura dove emerge il “carreus bossellats”, una tecnica tipica delle fortificazioni islamiche. 

I Catalani realizzarono importanti modifiche al castello nel XIII secolo: una delle opere più importanti è stata la ricostruzione completa della torre VI, nota come Torre dell’Omaggio. All’esterno si trovano anche resti di arcate riferibili a un’altra torre o a un muro di cinta, su cui verrà eretta, tra il XIII e il XIV secolo, la Torre dell’Homenatge. Nel XIV secolo venne edificato il mastio che troneggia il complesso, ben conservato, situato alla confluenza dei recinti del castello e dell’almudaina. Dalla sua cima è possibile scorgere una magnifica visuale sulla costa meridionale dell’isola e sul porto della città.

Nel corso del XVIII secolo, il lato occidentale del castello, al tempo condiviso con l’arcidiocesi, fu smantellato per fare spazio ai quartieri di Simón Poulet. Durante il XIX e XX secolo, il castello svolse la funzione di difesa, e continuò a essere un edificio militare fino al 1972, quando fu ceduto dai Ministero della Difesa all’Amministrazione di Eivissa. In questo periodo furono eseguiti diversi lavori per adattare l’edificio alle esigenze militari, privi di particolare interesse artistico, che in alcuni casi mascherarono e distrussero gli quelli precedenti. 

Nel Novecento, alcuni spazi del castello di Ibiza furono utilizzati dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza per ospitare la scuola di formazione professionale, antesignana dell’attuale scuola secondaria IES Isidor Macabich.

Tra le strutture più importanti, impossibile dimenticare la Casa del Governatore, situata nella parte meridionale del recinto del castello. Nei secoli ospitò rappresentanti dell’autorità centrale e politici, persino regnanti: secondo le fonti, il re d’Aragona Alfonso III soggiornò nelle sue stanze nel 1286. Gli studiosi non escludono che una parte di questa struttura risalga all’epoca islamica, ma gli elementi artistici più pregevoli sono in stile gotico e rinascimentale. Nel corso del XVI secolo venne ampliata con nuove costruzioni all’esterno delle antiche fortificazioni, tra le torri I e VII, tra cui il Mirador d’arcs rebaixats obert a Migjorn.

Testimonianze dell’epoca antica 

Ma cosa sorgeva prima del castello medievale in quel punto più alto della città di Ibiza? Le testimonianze delle fasi architettoniche precedenti sono molto rare, ma la storia riserva sempre qualche sorpresa a chi indaga nel passato: nel 1988 e nel 1989, a seguito di alcuni interventi di restauro del castello e dell’Almudaina ad opera del Ministero della Cultura, vennero scoperti alcuni indizi che accesero la scintilla agli archeologi, lasciando ipotizzare l’esistenza di una struttura preesistente all’epoca medievale. 

Venne localizzata una cisterna a ridosso della torre II, una cavità molto allargata e corbata, più stretta nella sua parte superiore, dalle pareti interne relativamente irregolari e impermeabilizzate da diverse coperture di argilla e dall’opus signinum. Gli studiosi, valutando la tipologia costruttiva e di restauro, la attribuiscono ad una cisterna costruita in età tardo punica, corrispondente al 200 a.C., e utilizzata fino a un momento imprecisato dell’epoca imperiale romana, per poi essere abbandonata definitivamente durante il XIII secolo. 

Sono stati rinvenuti anche frammenti di ceramica della prima metà del VI secolo d.C., messi in relazione ad un’installazione fenicia della prima fase dell’espansione urbana della città, situata sul punto culminante della collina di Vil. Gli archeologi attribuiscono questi ritrovamenti ad un probabile settore di edifici religiosi e/o difensivi i quali avrebbero potuto influenzare le future costruzioni dell’almudaina e del castello. 

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