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Il museo Puget, l’identità dell’isola su tela

Un tuffo nel passato, attraverso le opere di Narcís Puget Riquer e Narcis Puget Viñas, padre e figlio che rappresentano la vita di Ibiza, terra di ispirazione, luce e tradizione

Il museo Puget è una tappa da non perdere per chi vuole conoscere e addentrarsi nel passato e l’autenticità dell’isola. La collezione è composta da un totale di 130 opere: 29 acquerelli e 29 disegni realizzati da Narcís Puget Riquer, e 42 dipinti a olio e 30 disegni realizzati da suo padre, Narcís Puget Viñas.

Visitando le sale dell’esposizione permanente ospitata nell’antico palazzo Can Comasema in Carrer Major della Dalt Vila, scoprirete i costumi, le tradizioni e le abitudini della società ibizenca della prima metà del XX secolo, una realtà profondamente religiosa ed intimamente connessa alla natura. Svelerete anche la quotidianità, fatta di piccoli e coinvolgenti entusiasmi che si rivelano sempre attuali, dalle feste in piazza, allo sfoggio degli abiti più belli. Le opere rappresentano spazi, vie, ambienti e persone della città di Ibiza, così le campagne e le marine: vi sembrerà di udire il via vai del porto, sentire il profumo del pane appena sfornato, e quello delle fioriture di inizio primavera, in tutta la bellezza dei paesaggi che tutt’oggi l’entroterra dell’isola ha da offrire. 

L’esposizione, UN racconto dell’isola

La vita, nell’Ibiza della prima metà del XX secolo, si svolgeva in campagna, e il mondo rurale era l’asse attorno al quale girava l’economia, fondamentalmente di sussistenza. Gli artisti rappresentano gli imperativi della vita rurale e i suoi ritmi. Raccontano la natura nella precisione di vivide pennellate, trasformando così i quadri in vere e proprie enciclopedie di botanica insulare: mandorli, fichi, aranci, melograni, ulivi e alberi di carrube, frutteti e coltivazioni, incorniciati dalla macchia mediterranea. 

Anche le città di Ibiza e Santa Eularia sono rappresentate con altrettanta dovizia di particolare. La sagoma della Dalt Vila, capeggiata dal profilo caratteristico della Cattedrale, è ricorrente in molte opere, così il Paseo de Vara de Rey, punto nevralgico della città, il mercato con i tendoni e bancarelle, chiamato popolarmente “La Plaça”, le vie assolate dei quartieri di Sa Penya e i vicoletti entro le mura. Gli scorci dipinti sono i più popolari di quel periodo, testimonianze dove si svolgeva principalmente la vita sino all’inizio della decade degli anni ‘60 del Novecento. Concedetevi del tempo per soffermarvi sui particolari: noterete che poco è cambiato da quell’epoca. 

Un’altra rappresentazione cara agli artisti è il mare, e il rapporto simbiotico che l’isola intrattiene con i suoi umori e la sua generosità. La pesca è l’altra faccia dell’economia locale che si specchia sulle onde e narra storie di marinai che con le loro barche tradizionali “llaüt”, salpavano o attendevano la fine delle tempeste. Le piccole golette, i velieri ed i piccoli cutter, sempre ormeggiati nel porto, parlano delle quotidiane passeggiate degli artisti in quella zona, e non solo: le loro rappresentazioni descrivono la loro importanza per le comunicazioni e il trasporto di passeggeri e di merci fino alla metà del XX secolo.

Infine, nelle opere degli artisti, non manca mai la figura della donna, musa di padre e figlio, rappresentata come il centro della vita e dell’economia familiare. Nelle opere spicca sempre l’indiscutibile valore all’interno della società tradizionale, e gli artisti non si esimono mai nell’accurata rappresentazione dei dettagli, a cominciare dai pittoreschi costumi e accessori tipici dell’isola, di cui esaltano le fattezze e i tessuti con un ricercato tocco cromatico, concedendosi inoltre licenze e combinazioni capricciose. Le opere di Narcís Puget Riquer e Narcis Puget Viñas, sono un fermo immagine della vita ibizenca in tutta la sua autenticità.

Gli Artisti 

NARCIS PUGET VINAS (Eivissa, 1874 – Santa Eularia, 1960). Nasce a Eivissa nel 1874. Nel 1895 si reca a Barcellona per studiare musica e fotografia, quest’ultima diventerà la sua professione. Nel 1901 si iscrive alla Scuola di Belle Arti di La Llotja, dove riceve lezioni da Antonio Caba. Nel 1906 si reca a Madrid per le nozze di Alfonso XIII di Spagna. Mesi dopo si stabilisce nella capitale per ricevere lezioni di pittura da Eduardo Chicharro e per studiare le opere di Velazquez e Goya dalle collezioni del Museo del Prado. Nel 1909 si sposa a Eivissa e nel 1916 si trasferisce a Dalt Vila in un immobile di recente costruzione al numero 9 di Passeig de Vara de Rei, dove apre il suo studio fotografico e la sua accademia di disegno e pittura, che riscuote un lungo e fruttuoso successo. Nel 1919, un incontro con Sorolla lo incoraggia a tornare alla pittura attiva, che aveva abbandonato anni prima. Il pittore valenciano rimase a Eivissa per un breve periodo mentre realizzava la sua “Visione della Spagna” per la Hispanic Society di New York. Nel 1920 si reca a Parigi dove contempla le opere degli impressionisti, sentendosi a casa con questo stile pittorico. A partire dagli anni Venti inizia a esporre le sue opere, soprattutto a Palma, Madrid e Barcellona, ottenendo grandi riconoscimenti. Le sue opere erano raramente datate, ma si presume che dal 1950 abbia smesso di dipingere a causa della quasi totale cecità. Muore a Santa Eularia nel 1960,

NARCÍS PUGET RIQUER (Eivissa, 1916 – Barcellona, 1983). Nasce a Eivissa nel 1916, figlio di Narcis Puget Viñas. Mentre sta completando gli studi superiori, frequenta l’accademia di disegno e pittura del padre. Le sue prime opere mostrano un’influenza paterna, non solo per quanto riguarda il soggetto ma anche per la tecnica. Nel 1933, un gruppo di insegnanti e studenti della Scuola di ceramica di Madrid visita le isole, con i quali instaura un rapporto di amicizia e di collaborazione che lo porta ad entrare nella scuola nello stesso anno. Qui apprende la tecnica dell’acquerello che utilizza nelle sue opere più note. La guerra civile spagnola lo coglie di sorpresa mentre si reca ad Ibiza da Madrid. Una volta arrivato sull’isola, si dedica totalmente alla pittura e alle sue mostre, attività che si intensifica negli anni Quaranta. A partire dagli anni Cinquanta, rinuncia alla pittura per problemi di vista, come il padre. Nel 1959 si sposa a Barcellona e va a vivere a Santa Eulària. Dopo 12 anni di permanenza, si trasferisce con la famiglia nella casa di famiglia a Passeig de Vara de Rei. Muore nel 1983.


Consiglio: soffermatevi ad ammirare l’autoritratto di Narcís Puget Viñas, uno dei pochi dipinti che lo ritraggono, datato 1933, quando lui ha cinquantanove anni. Barba bianca, aspetto accigliato ed sguardo diretto allo spettatore, indossa un gilè, una camicia bianca, e un camice da pittore; nella sua mano destra una tavolozza e pennelli che legittimano il suo stato e svelano un pizzico di orgoglio di pittore. Sua nipote, Guillermina Puget, nel catalogo della mostra “El llegat Puget“, pubblicato su istanza del Ministero di Cultura ed il Governo Baleare, afferma parlando di lui “ … un uomo fondamentalmente buono, bohémien, con un carattere liberale e tollerante e con delle idee progressiste”. Noi lo possiamo immaginare.


Il Museo Puget è ospitato in una grande casa nobiliare nell’antico Carrer Major della Dalt Vila, noto come Can Comasema, in quanto apparteneva alla famiglia Palou de Comasema, di origine maiorchina, che la abitò e la possedette durante il XIX secolo. 

Nel 2003, il Comune di Eivissa ha ceduto l’uso di questo edificio al Ministero della Cultura, affinché la collezione potesse essere installata in modo permanente. Il Museo Puget è stato aperto al pubblico il 30 aprile 2007, grazie a un accordo di collaborazione tra il Ministero della Cultura e il Comune di Eivissa, firmato il 12 febbraio 2007.

ORARI DI APERTURA:

Aprile, maggio, giugno e settembre:

Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 14.00

Dal martedì al venerdì dalle 17.00 alle 20.00

Luglio e agosto:

Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 14.00

Dal martedì al venerdì dalle 18.00 alle 21.00

Da ottobre a marzo:

Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.30

Sabato e domenica dalle 10.00 alle 14.00

Chiuso il lunedì e i giorni festivi

Entrata gratuita.

ACCESSO: Tutte le sale del Museo sono accessibili alle persone con mobilità ridotta.

SERVIZIO EDUCATIVO: Visite di gruppo e linee guida didattiche possono essere organizzate su richiesta.

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